Francesco Tomada su Aftermath – da Perigeion

118a

 

Quanto è differente l’immagine pubblica di Alessandro Canzian da quella privata. La prima è quella di deus ex machina di Samuele Editore, giovane ma intraprendente casa editrice, di organizzatore di eventi e centro di aggregazione di iniziative indipendenti, come dimostra la lodevole iniziativa di riunire in un unico bookstore i cataloghi di quattro case come Samuele Editore, Qudulibri, Kolibris Edizioni e Pietre Vive Editore. La seconda è quella di un poeta che invece si tiene spesso dietro le quinte come per un senso di pudore, e che nella sua scrittura dà voce ad un privato schivo e personale.

In quest’ambito emerge forse la personalità più immediata di Alessandro Canzian, fatta di una schiettezza anche crudele che non teme di affrontare alcuni dei temi più spinosi e pericolosi della poesia, e cioè l’amore o meglio la fine di un amore. Ma i brani tratti da Aftermath (sezione che fa parte di un lavoro più ampio) sfuggono sia dal già-detto sia dal crepuscolarismo, utilizzano un linguaggio piano e consapevole per raccontare la solitudine, e riescono nell’intento proprio perché non c’è nessun intento, ma soltanto la nudità di un uomo che sa cosa significa portare un macello dentro al cuore.

Francesco Tomada

 
 
continua su Perigeion
 
 
 
 
ilcoloredellacqua
 
 
 
 
 
 
 
 

perìgeion

View original post

2 pensieri su “Francesco Tomada su Aftermath – da Perigeion

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...