Non conoscevo la poesia di John Giorno (uno dei massimi esponenti della beat generation, amante di Andy Warhol da cui la copertina di questo articoletto), devo ammetterlo, fino a che alcuni amici non mi hanno invitato a riflettere come Editore su un evento che il poeta americano deve fare qui vicino a me, a breve. In rete non si trova molto e senza dubbio devo rimandare un parere a quando avrò un paio di libri completi in mano. Devo comunque ammettere che a quanto vedo non è proprio la poesia che apprezzo, pur riconoscendone il valore e sopratutto rispettandone la storia e l’influenza sulla storia. Come bene fa notare il caro Lello Voce in un’intervista (http://www.absolutepoetry.org/Lello-Voce-intervista-John-Giorno).
Da questa stessa intervista traggo però un’affermazione di Giorno che mi intriga molto, mi incuriosisce: Le parole vengono dal suono, il suono viene dalla saggezza e la saggezza viene dal vuoto. Il respiro e la voce sono il veicolo. I miei poemi sono la messa in scena della mia mente. Una poesia nata non per restare nel libro ma per restare nella performance che si crea attorno al testo. Una poesia quindi fisica, non teatrale ma passionale, primordiale nel suo voler essere toccata con mani e saliva dalle persone che ti guardano negli occhi. Una poesia umana se dovessimo fare un paragone con le installazioni umane nell’arte. Una poesia che riempie il vuoto da cui nasce come saggezza.
E il suo dato primordiale emerge tutto in maniera preponderante, quasi violenta. Perchè queste sono poesie che ribaltano le convenzioni sociali, i (falsi) moralismi, le (ipocrite) bontà delle persone dicendo Non abbiamo bisogno di dire No / ai valori della famiglia, / perché noi / non ci pensiamo mai; / semplicemente / fallo, / fai l’amore / e pratica la compassione. E in quel pratica la compassione è tutta la primitività, l’ancestralità, l’essenzialità grezza dell’uomo che guarda se stesso e si riconosce e riconosce ciò che realmente è la vita: in questo momento, / il peggio / del peggio, / sta accadendo / ora, / la vita / continua.
Una poesia della saggezza, che pur non vestita di una forma che amo moltissimo devo dire mi dice moltissimo nel messaggio, nella sua sostanza. Perchè a volte i poeti parlano lingue diverse ma dicono ugualmente cose importantissime. Cose fondamentali.
Demoni nei dettagli
C’era una volta
un gruppo
di amici
che si amavano
tanto tanto,
fecero tutti
la promessa
di stare insieme
fin quando tutti
avessero ottenuto
l’illuminazione,
e vita
dopo vita,
e dopo infinite
rinascite
e pratiche,
tutti
si resero conto
dell’assoluta
vuota,
vera natura
della mente.
Erano
così felici
e contenti
che si misero
a ballare
e ballare,
e ballarono
e ballarono,
erano tanto felici
nello scioccante
riconoscimento
del vuoto
e compassione,
continuarono
a ballare
ballare
e ballare,
fino a ballare via
tutta la loro carne
e pelle,
fin quando
non rimase
nulla
altro
che le ossa,
e continuarono
a ballare
nelle loro ossa,
a ballare
scheletri
scheletri ballanti.
Levigati
crani
e dita
veloci,
denti
sorridenti
e orbite
grandi aperte,
phymas
scivolanti
e tibie
scricchiolanti,
spine dorsali
brillanti
e rotanti
brillanti e rotanti,
costole
gridanti
e mandibole
cantanti,
bacini
che si contorcono,
ossa
che rabbrividiscono
e ossa
che si scuotono;
ti voglio
saltare
nel cuore,
ti vengo
nel cuore
da qui.
Quando fa troppo caldo
per stare bene
e non puoi avere
un cono gelato
non è
un peccato
togliersi
la pelle
e ballare
soltanto con le ossa
non è un peccato
togliersi la pelle
e ballare
soltanto con le ossa.
Avete generato
abbastanza
compassione
per riempire
il mondo
e ora,
tutti voi
che riposate
nella grande
equanimità,
siete arrivati
a una grande chiarezza
e grande felicità,
e il vasto
vuoto
spazio
della Primordialmente pura
Mente Saggia.
Ma i nostri amici
non erano
del tutto,
non erano esseri
completamente
Illuminati;
e a volte
centomila anni
in uno dei
favolosi mondi deici
o nei più alti
paradisi,
è un anno
qui
o un paio di anni
qui
nel nostro,
per quel
che sia.
Pessimi Re
che fanno sempre
bella figura;
ora,
in questo stesso momento,
le loro coscienze
sono terrorizzate,
le campane
dell’inferno
le campane dell’inferno,
le campane dell’inferno
ti hanno
mozzato
la testa,
e ti stanno cacando
giù
per la gola,
il peggio
sta accadendo
in questo momento,
il peggio
del peggio,
sta accadendo
ora,
la vita
continua.
Dì solo No ai valori della famiglia
Un giorno che
stai camminando
per strada
e vedi
un carro funebre
con una bara,
seguita da un’ auto
piena di fiori
e da limousines;
sai che il giorno
è di buon auspicio
e che i tuoi piani avranno
successo;
ma il giorno che
vedi una sposa e uno sposo,
e una festa di nozze,
fa’ attenzione;
guardati bene,
potrebbe essere un cattivo segno.
Dì solo No
ai valori della famiglia,
e non lasciare
il tuo lavoro quotidiano.
Le droghe
sono sostanze
sacre,
e alcune droghe
sono sostanze molto sacre,
per favore lodale
come qualcosa che
ti libera la mente.
Il tabacco
e’ una sostanza sacra
per qualcuno,
e per quanto tu abbia smesso
di fumare,
mostra un po’ di rispetto
L’alcol
è divinamente grande,
celebriamo
le qualità gloriose
dell’alcol
perché io sono stato
bene con te.
Fallo,
fallo,
non non farlo,
fallo.
I fondamentalisti
cattolici,
e i fondamentalisti
in generale,
sono virus,
e ci stanno uccidendo,
moltiplicandosi
e mutando,
ci stanno distruggendo;
ora, sai bene,
che devi usare
medicine forti
per combattere
un virus.
Chi vuole comprare
buon acido,
sto volando,
scivolando,
scorrendo,
sbavando
e sbattendo,
sto calando
e colando,
spruzzandoti dentro;
mai
andare avanti veloce
un’immagine di sborra;
latte, latte,
limonata,
all’angolo
dove fanno la cioccolata;
amo guardati
in faccia
quando soffri.
Fallo
con chiunque
vuoi,
qualunque
cosa vuoi,
finché vuoi,
in ogni momento,
in ogni luogo
quando è possibile,
e cerca
di proteggerti,
in una situazione in cui
devi abbandonarti
completamente
oltre
ogni idea.
Fica gola
e rugiada di sigarette,
quel pavimento
distruggerebbe
uno spazzolone di spugna,
lei è la regina
della grande beatitudine,
un lume
di carne,
una luce
che ti sorge
nel cuore,
che scorre
in un canale di cristallo
dentro agli occhi,
e fuori
agganciando
il mondo
con compassione.
Di Solo
No
ai valori
della famiglia.
Non abbiamo bisogno di dire No
ai valori della famiglia,
perché noi
non ci pensiamo mai;
semplicemente
fallo,
fai l’amore
e pratica la compassione.
Nessuna buona azione resta impunita
Se mi vuoi rendere la vita miserabile, o darmi brutte notizie, butta giù ora, ma se vuoi portare gioia nella mia vita e darmi buone notizie ti voglio parlare, inizia a parlare. Voglio passare lungo corridoi e entrare nei gabinetti dove non sono mai stato, voglio camminare lungo passerelle verso bagni dove non sono mai stato, voglio camminare lungo passerelle verso bagni dove non sono mai stato, il meglio sta accadendo ora, il meglio del meglio sta accadendo ora, l’amore continua. Prendi quel che vuoi, facciamo qualsiasi cosa e tutto quel che vuoi, troppo non è abbastanza. E a volte, droghe e alcool intontiscono i nervi, intontiscono i nervi, lasciando scorrere libera la naturale chiarezza della mente, come un incidente automobilistico è impossibile non guardare come un incidente automobilistico è impossibile non guardare, nessuna buona azione resta impunita. Voglio strofinarci la faccia sopra e voglio rotolarci dentro voglio strofinarci la faccia sopra e voglio rotolarci dentro voglio strofinarci la faccia sopra a voglio rotolarci dentro, e mangiarne l’odore, e la semplice gioia di nuotare, assoluta beatitudine in fogne abissale fogne assolute e beatitudine abissale, completamente, puro completamente puro completamente puro completamente puro completamente puro, primordialmente puro e vuoto, mangiando il cielo mangiando il cielo mangiando il cielo mangiando il cielo mangiando il cielo, milioni di stelle vengono nel mio cuore, benvenute a casa. Martellando chiodi nell’acciaio con un pugno pieno di acqua, martellando chiodi nell’acciaio con un pugno pieno di acqua, martellando chiodi nell’acciaio con un pugno pieno di acqua; e afferrando una manciata di neve dal fuoco. Tanti anni fa, credevo di poter volare, e forse una volta ho decollato.
C’era un albero cattivo
C’era un albero cattivo, un albero cattivo, che la gente odiava.
Le foglie avevano un odore disgustoso,
e i fiori avevano un aspro fetore.
Se ti ci avvicinavi troppo, vomitavi.
I frutti erano veleno, un solo morso ed eri morto.
Tutti davvero lo detestavano. L’albero cattivo puzzava.
Continuavano a parlarne,
e decisero di abbatterlo. Liberiamocene.
Lo tagliarono con asce, e a malapena lo intaccarono;
indossando maschere antigas, picchiarono e picchiarono,
lo mordicchiarono e scheggiarono.
Una polvere oleosa dalle scintillanti foglie verde scuro,
cadde sulla loro pelle, le ricoprì di vesciche e dava un gran prurito,
che li fece grattare a sangue.
Indossarono un dispositivo protettivo con ossigeno,
e si avvicinarono con seghe elettriche e equipaggiamento pesante.
Lavorando con turni 24 ore su 24, alla fine lo tagliarono.
Tutti erano molto felici, e celebrarono la grande vittoria.
Una nobile impresa, ben fatto; e se ne andarono a letto esausti.
Il giorno seguente, l’albero cattivo era ricresciuto,
era rispuntato di nuovo e più grande, e più bello e orribile.
Erano molto scoraggiati. Ne parlarono a lungo,
e lo tagliarono di nuovo, e versarono benzina sulle radici,
e bruciarono tutte le foglie e i rami in un grande fuoco.
Dopo che le braci incandescenti si raffreddarono,
l’albero ricrebbe, più grande, più cattivo e davvero sontuoso.
Altra gente era rimasta a guardare dalle proprie case,
aspettando il loro turno. Pensavano di essere più in gamba,
con maggiori capacità intellettuali,
loro sapevano come liberarsi dell’albero.
Era una pianta che cresceva, un albero di legno che cresceva nel terreno.
Lo incenerirono, bruciarono le radici con prodotti chimici,
acidi evaporanti e laser robot;
presero a cannonate il terreno, bombardarono dall’alto,
colpirono con i loro missili intelligenti e bombardarono con radiazioni.
Fecero una tempesta di fuoco;
e ricoprirono il terreno con cemento e acciaio.
L’albero ricrebbe, più fresco, più elegante,
persino grazioso; e davvero terribile.
Il legno era più duro, più scuro, più brillante, forte muscolo rovente;
e le foglie, piene e lussureggianti, si muovevano come piante subacquee lussuriose nella brezza.
Tutti erano molto depressi, estremamente scoraggiati.
Era una catastrofe.
Avevano creato un mondo infernale.
Ne parlarono incessantemente, e giunsero a una decisione.
Il indaco diede le dimissioni in disgrazia,
quelli che avevano lavorato così duramente, se ne andarono, umiliati,
partirono, rimasero via, si trasferirono dall’altro lato della città.
Poi, dal blu, comparvero quelle belle persone,
erano semplici e umili, un po’ come pavoni,
e apparentemente ben intenzionati, con un grande senso dell’umorismo.
Radiosamente rilassati, trasudavano gentilezza amorevole e compassione,
si avvicinarono e cominciarono a mangiare le foglie.
Mangiarono le foglie e gli piacevano, divennero felici,
e risero e risero; e continuarono a masticare rumorosamente foglie.
Era evidente che gli piaceva davvero il loro gusto.
Si premevano i fiori sulle guance,
velluto nero spalmato di olio di trasmissione.
Leccavano i dolci succhi che colavano dai petali.
Il polline era polvere di carbone e gas di petrolio.
Sprofondando il naso, inspiravano profondi respiri,
mangiando il profumo, grande beatitudine.
Scoprirono il frutto nascosto sotto le foglie,
mango più che maturi con una buccia melanzana appicicatticcia, pendevano come testicoli;
e all’interno dei frutti c’era carne putrescente, come fegato.
Quella gente speciale avvicinava la faccia in quella melma puzzolente,
e ce la ficcava;
inalando con labbra, e denti e lingue.
Leccavano e bevevano il denso succo rosso.
I semi, come rubini carbouchon,
sembravano particolarmente potenti, e venivano masticati con grande delizia.
I frutti contenevano le cinque saggezze.
Gli uomini e le donne diventarono luminosi,
la loro pelle era dorata e i loro corpi, quasi trasparenti,
erano rivestiti di scintillanti luci arcobaleno.
Cominciarono ad avere sonno, a sbadigliare e si raggomitolarono sotto l’albero,
e fecero un sonnellino. Mentre dormivano, la musica riempì l’aria.
Abbandonati contro il tronco dell’albero nodoso e le radici sporgenti,
i loro enormi corpi colorati di rosso, giallo, blu, verde, bianco,
riposavano in grande serenità, ed irradiavano grande compassione.
Nell’albero c’erano le case segrete di molti semi-dei,
fantasmi affamati e spiriti della terra, che furono molto contenti
di tutte le attenzioni positive che gli venivano tributate.
Dopo anni di maltrattamenti, mutilazioni e distruzione,
si divertivano; anche se venivano devastati
e i loro fiori distrutti.
All’estremità delle radici, c’erano gioielli,
diamanti e smeraldi e rubini,
che erano stelle nel cielo del mondo sottostante.
Gli splendidi uomini e donne si svegliarono,
e ricominciarono a sgranocchiare le foglie.
Mangiarono le foglie, come cervi, facendo piccole pause fra i morsi,
guardando al vasto cielo vuoto.
Le foglie e i frutti aumentarono il loro chiarore e beatitudine,
e introdussero la natura della mente saggia primordialmente pura.
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