L’ultima poesia della Szymborska
non è quella scritta poco prima di dormire
e lasciata in un appunto senza precauzioni
fra le pagine gonfie dell’agenda
sotto la bottiglia d’acqua naturale
così da far felici in un sol colpo
i romanzieri a caccia di reliquie e i coccodrilli della sera
ma quella che mi hai letto in libreria
fra gli scaffali come mura nel deserto
e poi hai riposto alla rinfusa nella sera
del mio compleanno n°35
che dicevi ti regalo una torta e una poesia
che diceva tutto m’importa di te anche i tuoi versi
Le ridevano gli occhi
anche quando negava
o provava a restare piccina
perché nessuno le inviasse girasoli.
Mi commuovono i tuoi polsi
le tue caviglie bianche le dita
sottili e lunghe come trampoli,
tutto esprime di te leggerezza e distanza.
La caccia delle anguille
Ecco come comincia così finisce
in un sussulto d’acqua
uno spasimo del cuore della mazza
per me battitore libero
ma immobile slegato
legato quando serve e muto
se non nel pianto se non nelle parole.
A che serve una risposta – ti capisco –
se incrociandoci nel traffico
perdiamo l’attimo il contatto
se la vera gioia si fa incontro fugace
fuga e poi ricordo che non tace.
Andrai vivrai sarai e io sarò per me
ci sfioreremo ancora lungo i vortici
che fanno le distanze attorcigliandosi
sul cuore. Avrai gambe sottili e veloci
la distrazione solita negli occhi
sarò in salute e forte
ancora un poco triste un poco audace
e mi dirai di te di come appena poco fa
leggevi una poesia le davi ascolto
le davi spazio in corpo
a causa mia. Mi chiederai di me
e ti dirò mentendo
che la vita senza te non è cambiata
continua mollemente ma crudele
e siamo soli – tu sei sposata –
né la caccia delle anguille è mai finita
mai nemmeno cominciata
sono anni che aspetto il loro arrivo
in armi esposto al vento alle maree
che arrugginiscono le giunte
e non imparo non metto radici. Invecchio
un po’ sul mento.
E tiro colpi contro i rami di passaggio
i relitti delle navi
le carogne dei cani trascinati a largo.
Dio, mi allego al tempo
che mi spedisca a te
con un INVIO, ad essere Salvato
o per errore – ma decisivo –
segnato come SPAM nel tuo cestino.
C’è chi ha grandi finestre
per far pace ogni giorno
col Cielo. Stanno lì
sui balconi per ore
coi nasi alti gocciolanti
infreddoliti. Senza risposte.
“mi commuovono i tuoi polsi” è inestimabile
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Vero vero vero
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grazie fede 🙂
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